Parlare con consapevolezza: una questione di ritmo

Prima di parlare domandati se ciò che dirai corrisponde a verità, se non provoca male a qualcuno, se è utile, e infine se vale la pena turbare il silenzio per ciò che vuoi dire.” (Buddha)

Hai mai provato un forte imbarazzo dopo aver dato una risposta a sproposito? O cercato di giustificare un’uscita infelice, dicendo: “L’ho detta senza pensare. Scusa, non volevo”?

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Solo una maschera

Ripenso alle volte in cui è successo a me, soprattutto quando ero giovane; inconsapevole della mia arroganza e privo delle più elementari tecniche di comunicazione.

Probabilmente, anche se avessi saputo dell’esistenza di queste tecniche le avrei snobbate, o usate per scopi egoistici. Proprio un bel tipo, me ne rendo conto!

Oggi, le cose sono cambiate. Nel senso che non sono più così giovane… e a differenza di allora sono consapevole del fatto che quell’arroganza non era altro che una delle tante maschere del mio ego.

Prendersi il tempo che serve

Esiste un modo di dire comune: “Conta fino a dieci prima parlare!”. Semplice da capire, vero? Ma, ammettiamolo: difficile da mettere in pratica!

Dietro questo consiglio c’è una spiegazione scientifica legata al funzionamento del nostro cervello…

… Fare passare dieci secondi prima di parlare, vuol dire prendersi il tempo necessario per non identificarsi con l’argomento — come per esempio una critica — ma anche stoppare sul nascere la reazione emotiva che, per velocità, batterebbe sul tempo una risposta ponderata, e la ostacolerebbe.

Un esempio della rapidità con cui un’emozione si manifesta più velocemente di un pensiero lo si ha quando proviamo uno spavento: possiamo decidere di essere vigili mentalmente, ma nell’istante in cui dovessimo provare paura questo è inafferrabile.

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Tuttavia, la risposta istintiva è lo strumento di cui la nostra mente subconscia si serve per proteggerci dai pericoli. Quindi, non ci deve sorprendere se a volte ci comportiamo d’impulso, perché è quello che, insieme all’intelligenza, ha permesso all’Uomo di difendersi e sopravvivere.

Come tutti gli stratagemmi, anche questo piccolo trucco popolare (dell’attendere contando prima di proferire parola) necessita di una condizione importante che aiuta a ricordarlo: la presenza mentale.

Proprio perché siamo naturalmente impulsivi, se non rimaniamo nel presente, oltre che precipitosi, saremo anche inconsapevoli delle parole che diciamo. Di conseguenza non ne avremo il controllo.

Se ti può essere d’aiuto, rammenta questo:

Entra in sintonia grazie all’ascolto attivo

In questo caso, se ti vuoi risparmiare le tensioni che ho sopportato io, per centrarti puoi applicare questa tecnica che consiste nel seguire 5 step. L’ho usata in passato, e all’occorrenza la uso anche oggi:

1.  Fare dei respiri profondi: questa semplice azione ossigena ogni cellula del corpo,                        conferendoti uno stato di calma, energia e benessere.

2.  Osservare l’ambiente in cui ti trovi: mantiene focalizzata la tua mente nella realtà, e ti sarà      più facile avere il controllo di te stesso/a. Parole comprese.

3.  Guardare, senza distrarti, le persone con le quali stai parlando: non ti sto consigliando di      fissare insistentemente le persone negli occhi, ma solo di essere totalmente consapevole              della situazione, avvalendoti di tutti gli elementi in gioco.

4.  Assumere una posizione del corpo rilassata: che tu sia in piedi o seduto/a, non ha                    importanza: rilassando i muscoli, rilassi la mente: è automatico.

5.  Rallentare il flusso delle parole: quest’ultimo punto lo ritengo il più importante, in                    quanto ha un ascendente davverpotente sullo stato d’animo. Rallentare significa dare un            ritmo a quello che diciamo: alternando le pause alle parole ci poniamo in un ascolto attivo e      consapevole che aiuta a entrare maggiormente in sintonia con la persona con cui                        stiamo parlando. Così facendo, scoprirai che non è sempre necessario rispondere subito.            Come si dice: “Il silenzio è d’oro!”.


  Per un approfondimento sulla tecnica dell’osservazione ne ho parlato in questo articolo


La tua opinione

Questo è il metodo che ho appreso, e personalizzato nel tempo, per risolvere uno dei problemi che mi ha procurato forti tensioni emotive in rapporto con gli altri: la fretta di parlare, e di conseguenza, l’incapacità di ascoltare le persone. Tu hai avuto, o stai ancora vivendo questa situazione? Oppure te ne sei liberato? Mi farebbe piacerebbe sapere in che modo. Dimmelo nei commenti.


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A tua discrezione ;-)


 

36 pensieri su “Parlare con consapevolezza: una questione di ritmo

  1. Giovanna Isabella

    Ciao Nick
    Quanto è interessante questo articolo !👏
    La parola impulso in particolare mi ricorda qualcosa 😉
    Ti ringrazio per aver approfondito l’argomento 🙏
    Per quel che mi riguarda , mi rispecchio moltissimo nella frase : ” il silenzio è d’oro ”
    Ci da la possibilità di riflettere in modo molto profondo e soprattutto di rivivere la situazione in modo alternativo, dandoci così la possibilità di guardare da una prospettiva diversa.
    La parola chiave di questo periodo della mia vita è : Assertività …
    … E la Vita mi sta facendo ( come sempre) da Maestra , mandando nella mia quotidianità molte occasioni per allenarmi a mettere in pratica questa qualità che pensavo di non possedere .
    È bellissimo quando scopri di avere sempre avuto uno strumento che pensavi non facesse parte di te …
    Per questo , per l’ennesima volta , esprimo la mia GRATITUDINE per quello che sto ricevendo e ringrazio Te che con questo tuo articolo mi hai dato modo di mettere a fuoco , in modo più mirato …
    Namaste’ ✨🙏🌸

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    1. nickmurdaca Autore articolo

      Grazie, Giovanna!
      “Impulso” a me ricorda “energia scaricata” ;-)
      Sì, il silenzio è d’oro perché è davvero prezioso: rende consapevoli e predispone all’ascolto, aiutandoci ad entrare in relazione più intima con chi stiamo parlando.
      La vita è una Grande Maestra…e ringrazio te, che con i tuoi commenti, arricchisci la mia.
      Namasté

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  2. enricogarrou

    Nick, condivido tutto il tuo pensiero, ho ricoperto l’incarico di direttore di una struttura di mille persone, ti confesso che due punti erano fondamentali per me : essere rilassati, conoscenza assoluta di quello che devi dire, e rallentare il flusso delle parole. Una cosa che non hai detto: se si può stupire le persone, o emozionarle. Un caro saluto

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  3. Grazia Gironella

    Il tuo post può essermi molto utile, perciò grazie! :) Sono sempre stata di temperamento un po’ impetuoso, perciò occasioni come quelle che citi all’inizio me ne sono capitate migliaia. Negli ultimi anni questo è molto migliorato. Se prima mi concentravo sul modificare il mio comportamento e basta, poi mi è capitato di cambiare approccio verso le persone e la vita in generale, e questo ha iniziato un vero cambiamento. Mi capita comunque spesso di dovermi sforzare per non “sparare” il mio pensiero, e in quei casi uso principalmente l’attenzione verso l’ambiente naturale, e talvolta anche la respirazione. Gli altri metodi che citi sono una interessante novità, che metterò in pratica alla prima occasione. :)
    P.S.: La citazione iniziale è meravigliosa! Amo il silenzio.

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    1. nickmurdaca Autore articolo

      “…vale la pena turbare il silenzio per ciò che vuoi dire?” Suona meravigliosamente bene anche formulata come domanda, vero?
      Sforzarsi per modificare un aspetto di noi che procura solo problemi è impegnativo, ma a volte necessario. Posso consigliarti di verificare l’efficacia soprattutto degli ultimi 2 punti: “Assumere una posizione del corpo rilassata” e “Rallentare il flusso delle parole”? Sono dei toccasana!

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  4. Pingback: bla bla blogger 21 aprile 2015 - Social-Evolution di Paola Chiesa

  5. Mr.Loto

    Credo che i giovani siano tutti piuttosto impulsivi; per imparare a gestire le emozioni in modo positivo serve del tempo.
    Ho trovato il tuo articolo molto interessante; penso che oggi siamo circondati da tante, troppe parole che non sempre ci permettono di ascoltare i nostri pensieri con chiarezza … per questo a volte essi fuoriescono senza controllo!!
    Fortunatamente con la volontà ed il tempo si può imparare a trovare quel silenzio interiore che ci aiuta a guidare le nostre emozioni nella direzione giusta.
    Un saluto.

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    1. nickmurdaca Autore articolo

      Grazie per l’apprezzamento, Mr.Loto.
      Effettivamente, da giovane ero un po’ più complicato di adesso…Sì, parliamo troppo. Spesso senza ce ne accorgiamo. A volte, per passare il tempo! Sono d’accordo con te: “volontà e tempo” possono creare le condizioni giuste per trovare il silenzio interiore.
      A presto!

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  6. gloriavanni

    “… Fare passare dieci secondi prima di parlare, vuol dire prendersi il tempo necessario per non identificarsi con l’argomento…”. Quante volte l’ho ripetuto a mia figlia, Nick, con amorevole intento educativo e continuo a essere fraintesa e non ascoltata! Sai, per una persona come me che per natura ama più ascoltare che parlare – non si direbbe!??? -, il silenzio è d’oro, la riflessione è di platino e il fare profondi respiri prima di aprire bocca è ginnastica quotidiana. Grazie per questo tuo post e per i tuoi 5 consigli… utilissimi!

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    1. nickmurdaca Autore articolo

      Grazie a te, Gloria!
      Sarei curioso di sapere cosa penserebbe tua figlia di questo articolo…Te lo chiedo perché credo di poterla capire: ci sono passato.
      Non voglio peccare di presunzione, ma l’impressione che ho avuto io è che invece hai trovato l’equilibrio giusto :)

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    1. nickmurdaca Autore articolo

      Certamente! Saggezza e pace nell’anima sono possibili, ma non sono così facili da raggiungere. Per esperienza, è più alla portata imparare a controllare quello che diciamo e come lo diciamo, (almeno in parte). Anche se all’inizio non si sarà disinvolti nel farlo, bisogna comunque sforzarsi di metterli in pratica. Dobbiamo insistere; a meno che non si voglia perseverare nell’errore e continuare a vivere di conflitti. Sono d’accordo con te, Gigi, ma quel prezzo da pagare, prima o poi, va pagato…dopo di che è tutto in discesa perché è nata la consapevolezza della necessità di un cambiamento.

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      1. gigifaggella

        Verissimo Nick! Nasciamo e rinasciamo per apprendere e migliorare ed i tuoi “consigli” servono ad abbreviare il cammino dell’anima che vuole evolvere in fretta. Credo che per essere arrivato a pensarla così il tuo prezzo lo avrai già pagato vecchio mio…non credere sia così facile… ;) E sulla necessità di cambiamento, quella si sente forte…a chi si lamenta che va tutto sempre peggio mi piace rispondere che il peggio ora è più visibile solo perché è aumentata la luce…

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  7. chiediloamanu

    Grazie Nick. Come ho avuto modo di dirti il fatto che tu legga me mi riempie di gioia ma il fatto di essere io a leggere te non solo mi riempie di gioia ma mi “insegna”. Riconosco grande merito a coloro i quali si confrontano e attraverso il dialogo trasmettono esperienze. E lo scambio che ci rende migliori. Ancora GRAZIE. Terrò in buon conto i tuoi suggerimenti per me preziosissimi. Un abbraccio forte.

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    1. nickmurdaca Autore articolo

      Grazie a te, Manu. Ti confermo anche qui quanto ho scritto commentando il tuo bel post :-) Sapere che leggere i miei articoli ti riempie di gioia, e che ci sia da imparare, mi lusinga un bel po’! Troppo buona.

      Il confronto per me vuol dire molto. L’idea di aprire un blog per fare il Guru di turno, dispensando consigli è un’immagine lontanissima dal mio proposito che è quello di condividere, se ci riesco umilmente, la mia modesta esperienza. Chiunque abbia il piacere di lasciare un commento, anche se non di approvazione, arricchisce me e chi legge. E di questo, non posso che essere grato. A presto!

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    1. Nick Murdaca Autore articolo

      Grazie, Silvia! Spero davvero che questi consigli possano aiutare qualcuno, così come hanno e stanno aiutando tuttora me (non si finisce mai di correggersi). Esistono molte persone che si impegnano a rendere migliore la propria la vita e quella degli altri, e tu Silvia, so che sei fra queste. Ti sono davvero grato per i tuoi apprezzamenti e le condivisioni!

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