Come risolvere un problema senza pensarci troppo, anzi per nulla

Davvero razionalizzare è il solo modo intelligente di trovare una soluzione a un problema? O forse esiste un altro modo? Una strada diversa, priva di analisi. Un luogo dove non è richiesto capire, né indagare. In cui si viene incoraggiati a esprimersi in piena libertà; zero schemi, confini, regole… 

Ho scritto questo articolo di getto, all’inizio con il monitor spento — non vedere quello che si sta scrivendo evita di correggere di continuo, e a non interrompe il flusso creativo —; ispirato dalla musica che ho scelto come sottofondo. (La puoi ascoltare cliccando su questo link, l’ultima clip video alla fine del post).

Una combinazione perfetta, secondo me, per silenziare la ‘Signorina Rottermeier’. Così chiamo la mente criticasevera, ossessionata dal controllo, con la quale lotto constantemente da una vita, stratagemma dopo stratagemma.

Esplodono pensieri in tutte le direzioni

Mi chiedo: “Può un’emozione positiva molto forte disfarsi di una negativa, di pari forza? Chiodo scaccia chiodo?”. Sì? Ma come? Attraverso la musica, per esempio. Ce ne sono di epiche, da brividi! Magari ci riesco in due minuti, tanto dura il brano che sto ascoltando. 120 secondi di musica trascinante; per sciogliere il ghiacciaio, goccia dopo goccia. Poco importa se si trasformerà in una valle di lacrime, correrò il rischio.

Lascio che esca tutto, sotto la spinta della musica. Come un vulcano, il quale spara in cielo i suoi lapilli. Voglio rimuovere ciò che si è messo in mezzo, che non sente ragioni. Che sta lì, dormiente e pesante. Prima che si congeli tutto.

R.: ”Ma a chi interessa l’articolo che stai scrivendo? Lascia perdere! Se vuoi parlare di te, fallo su Facebook, come fanno tutti. L’hanno creato apposta. Sfogati lì, no?”.

No, sig.na R. questo non è uno sfogo, è che ho bisogno di risentire il “flusso”!; di sapere che la passione smuove ancora le montagne. Che c’è un’alternativa. Risolvere un problema con la ragione non è l‘unica via. Non sempre almeno. La prova è questo articolo pubblicato dopo quasi 12 mesi dall’ultimo (troppi), deciso e finito in una domenica.

Leggi anche “I 3 pilastri del genio creativo: semplicità, semplicità e semplicità.
“Se siete seri, siete bloccati. L’umorismo è la via più rapida per invertire questo processo. Se potete ridere di una cosa, potete anche cambiarla.” — Richard Bandler

La tua emozione positiva?

Secondo te, può un’emozione positiva, libera da metodi e schemi sciogliere il ghiacciaio che si potrebbe formare nel tempo, e ci tiene bloccati? Se vuoi, lascia la tua esperienza o la risposta nei commenti. Ti aspetto.


Ops! Ancora una cosa: se questo articolo ti è stato utile, e credi possa esserlo a qualcun altro, condividilo attraverso i pulsanti social.
A tua discrezione. ;-)


Immagine in evidenza: Pixabay

21 pensieri su “Come risolvere un problema senza pensarci troppo, anzi per nulla

  1. Grazia Gironella

    Che piacere risentirti, Nick! :) “Un’emozione positiva, libera da metodi e schemi”… eh, mica facile lasciarsi andare così. Eppure la liberazione passa anche attraverso questo. Tento spesso di mettere su un piatto della bilancia il positivo, quando quello carico del negativo cerca di dominare. Spesso funziona, almeno in parte, ma forse mi baso di più su una sorta di distacco, non del genere “non m’importa”, quanto piuttosto “io provo questo, ma non sono questo”. (Ti ho sul mio FeedDemon, anche se scrivi di rado non ti perdo di vista. :)

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    1. Nick Murdaca Autore articolo

      Il piacere è tutto mio, Grazia!
      Bilanciare il positivo e il negativo è una bella gara, in effetti, in quanto si tende spesso a pensare al peggio. Il distacco aiuta a non identificarsi, è chiaro: occorre un po’ di pratica, come immagino avrai scoperto. Sapere che sono nel tuo Feed mi onora. A presto, allora :)

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  2. Elvio Rocchi

    La mia ex compagna, colombiana, dopo aver osservato con attenzione noi italiani (aveva già vissuto in Francia) disse un giorno: “ecco, se dovessi riassumere con una parola l’atteggiamento generale di voi europei…direi…meticolosità”.
    E intendeva proprio questo…stare lì a giudicare tutto, criticare, analizzare, spaccare il capello in quattro. Oltre all’emozione, a volte, è proprio l’azione a smuovere la mente che, se ben usata, e bilanciata in modo armonico tra “emisfero destro e sinistro” può diventare un portentoso strumento di evoluzione personale. Un abbraccio Nick ;-)

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    1. Nick Murdaca Autore articolo

      Elvio, mi fa molto piacere ricevere un tuo commento al post! La circostanza che hai raccontato, rende bene l’idea di come spesso occorra ‘guardarsi da fuori’ per rendersi conto della realtà che abbiamo creato intorno a noi, dei nostri comportamenti etc. È una fortuna quando incontriamo una persona che ci aiuta ad aprire gli occhi.
      Sappiamo quanto sia importante dare un taglio alle rimuginazioni infinite: agire è la forbice… Ti abbraccio anch’io, Elvio

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  3. apheniti

    Innanzitutto… bentornato :D
    E comunque sì, chiodo scaccia chiodo: magari non ne basta una, magari un’emozione negativa è talmente forte da aver bisogni di molte emozioni positive, ma ci si riesce.
    Basti pensare all’effetto che ha la combinazione di una musica rilassante ed una buona tazza di té caldo in un pomeriggio invernale…

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    1. Nick Murdaca Autore articolo

      Ciao, apheniti! Ben trovata :)
      Sono d’accordo: a volte, bisogna insistere. Ti dirò, non solo perché l’emozione negativa è molto forte, il motivo può essere che non abbiamo abbastanza fiducia…
      Che immagine ‘calda’ che hai condiviso, grazie.
      A presto!

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    1. Nick Murdaca Autore articolo

      Trovare quel compromesso non è semplice. Forse, pensare e correre qualche rischio è la strada ideale da percorrere per evitare di impantanarsi in infinite elucubrazioni.
      È un piacere rileggere un tuo commento, grazie Alessia :)

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  4. Mr.Loto

    Credo che sia importante raggiungere una tale coscienza di se da fare in modo da lasciare fluire la nostra parte più creativa sotto il controllo critico della parte razionale. Non sempre uno schema blocca tutto… a volte aiuta a costruire quello che nasce libero ma senza alcuna forma.
    Buona settimana.

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    1. Nick Murdaca Autore articolo

      Gli schemi sono importanti, ci aiutano a vedere, e a volte a dare un senso, ciò che altrimenti andrebbe disperso, o si brucerebbe come un batuffolo di cotone vicino a una fiamma. Altre volte, secondo la mia modesta esperienza, schematizzare detta confini che la creatività non riesce a superare. Buona settimana a te, Mr. Loto, grazie del commento.

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  5. Pingback: Come risolvere un problema senza pensarci troppo, anzi per nulla | Energie come usarle – Antonella Lallo

  6. amleta

    Credo che lo scioglimento del blocco dipenda anche dal momento esistenziale in cui si è creato. Nel mio caso io ho subito abusi dai 4 anni, da bambina molto piccola, e questo trauma è stato distruttivo. Eppure mi son salvata perchè ho canalizzato e comunicato il mio dolore con l’arte. Disegnavo tantissimo, anche se non mangiavo più, e le maestre non capivano i miei disegni. Nessuno in famiglia capí. Ed era una persona forse di famiglia o molto vicina alla mia famiglia. Non ho potuto mai vederlo nei miei incubi, in cui ero sempre bambina e lo vedevo fino alla cintura dei pantaloni, ma riconoscevo l’odore. Neanche il mio psicologo, specializzato in ipnosi, potè fare molto perchè ipnotizzarmi era troppo rischioso per la mia integrità interiore. Cosí quest’ ombra scura rimase e rimane su tutta la mia vita e mi condiziona ancora. Spesso mi son ritrovata in situazioni syagnanti da cui non sapevo come uscirne, in più soffrivo di attacchi di panico e angoscia. Adesso soffro solo di ansia ma a volte è dura perchè sono dentro una vita che tutti m’invidiano ma che non mi piace affatto.

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      1. amleta

        Purtroppo a me è successo l’opposto, ossia da bambina o fisegni mi hanno aiutato moltissimo, poi ho continuato con altre forme d’arte, ma non hanno avuto l’esito sperato. Neanche gli anni di terapia fatta per contrastare gli attacchi di panico e angoscia. Adesso è un periodo in cui non ho più alcuna ispirazio e tutto mi sembra vano. Credo che quando un trauma sia cosí profondo è difficile uscirne fuori. Ma io ci provo ogni giorno e cerco di non farmi distruggere. 😊

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